Il nostro pianeta è a un bivio critico: affrontiamo i rischi di una guerra nucleare, dell'ascesa incontrollata di una intelligenza artificiale e dei cambiamenti climatici. Queste sfide non solo minacciano il nostro presente, ma anche la sopravvivenza stessa della specie umana. Essendo problemi globali, come tali andrebbero affrontati globalmente con la massima urgenza da un'autorità mondiale e non dalle singole nazioni.
Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, nonostante gli avvertimenti che da decine di anni lanciano migliaia di scienziati e premi Nobel, dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici), l'enciclica del Papa "Laudato sì", gli appelli del segretario delle Nazioni Unite e gli scioperi a livello mondiale del movimento Fridays For Future, ben poco è stato fatto. Non sono state prese decisioni risolutive ma solo impegni non vincolanti e non sanzionabili. Gli unici provvedimenti che vengono presi in considerazione sono quelli che fanno "business".
Ogni nazione tira l'acqua al suo mulino e le ormai 28 COP (COnferenza delle Parti) sono servite solo a rimandare il problema da un anno a un altro. La politica purtroppo non vede più in là delle prossime elezioni, figuriamoci se si preoccupa di quello che potrebbe accadere fra vent'anni o più. I cittadini pensano che non possono fare niente e invece si sbagliano: un granello di polvere è insignificante e non ha nessun potere, ma un numero enorme di granelli di polvere riunendosi ha formato le stelle ed i pianeti, perché più la massa diventa grande e più cresce l’attrazione gravitazionale. Infatti, come recita il famoso proverbio: “l’unione fa la forza”.
Il problema purtroppo è più grave di quello che sembra. Sono in corso, infatti, una serie di fenomeni naturali che si autoalimentano, in pratica dei circoli viziosi che amplificano gli effetti dei cambiamenti climatici. I risultati si vedono con l'aumento della frequenza e della violenza dei fenomeni estremi che stiamo osservando e lo scioglimento dei ghiacci sempre più consistente e anticipato rispetto a quello che ci si aspettava. Un'aggravante è rappresentata dagli idrati di metano e dal permafrost che si stanno sciogliendo e rilasciano metano, un gas serra 25 volte più influente della CO2! Abbiamo davanti poco tempo ma possiamo ancora evitare il peggio. Invece di fare la guerra e investire in armamenti le nazioni di tutto il mondo si dovrebbero unire e destinare quei fondi per la lotta al nemico comune: i cambiamenti climatici. Si eviterebbe così anche il rischio di un conflitto nucleare.
"Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno". Questa frase, pronunciata da Gesù Cristo sulla croce (Vangelo secondo Luca, 23:34) è oggi più attuale che mai perché con i nostri comportamenti errati stiamo mettendo a rischio di estinzione la razza umana a causa dell'eventualità di una terza guerra mondiale o del sopravvento di un'intelligenza artificiale ma soprattutto per gli effetti dei cambiamenti climatici. Mentre i primi due grandi rischi sono per ora delle probabilità, comunque da prevenire, i cambiamenti climatici sono già in corso e, come viene spiegato più avanti, sono purtroppo sottovalutati. Non può essere la politica, che è quella che ci ha portato fino a questo punto, e neppure le singole nazioni a decidere cosa fare. Occorre creare una autorità mondiale composta da scienziati ed esperti che indichi la strada e possa sanzionare chi non rispetta le direttive. Se non agiamo subito, molto più decisamente e a livello globale, i costi e i sacrifici che dovremo affrontare saranno enormemente più grandi. Invece, mentre il Doomsday Clock (l'orologio dell'apocalisse) segna ormai una manciata di secondi alla mezzanotte noi continuiamo a consumare e inquinare come se le risorse della Terra e la sue capacità di sopportazione fossero infinite.
Come possiamo affrontare razionalmente questi problemi globali? Proverò a spiegarlo con una conversazione scaturita da un'ipotetico incontro con un negazionista dei cambiamenti climatici. Per approfondire è possibile scaricare gratuitamente il libro "Come evitare l'estinzione (e rendere il mondo migliore)" oppure la presentazione multimediale in Powerpoint "I cambiamenti climatici in pillole" o il video cliccando QUI
Ciao! Ho saputo che hai appena scritto un libro. Di cosa si tratta?
Ciao. Si, ho scritto questo libro per far sapere, da una parte quanto è grave la situazione attuale, dall'altra che c'è ancora una speranza, se agiamo subito. Quindi nel libro do due notizie: una buona e una cattiva. Cominciamo da quella cattiva. La cattiva notizia è che l'umanità sta rischiando l'estinzione per vari motivi. Quella buona è che siamo ancora in tempo a rimediare.
Davvero? Non è possibile. E poi quando potrebbe avverarsi questa catastrofe?
Potrebbe avvenire in qualsiasi momento nel caso scoppiasse una terza guerra mondiale con l'uso di armi atomiche, entro qualche decina di anni se prenderà il sopravvento un'intelligenza artificiale che ci considererà un male da estirpare, oppure entro la fine del secolo a causa dei cambiamenti climatici.
Io non credo ai cambiamenti climatici: di periodi più caldi o più freddi ce ne sono stati anche in passato e non penso che sia colpa delle attività umane come dicono.
E' vero che in passato ci sono stati dei cambiamenti climatici dovuti a cause naturali, ma sono avvenuti nel giro di migliaia di anni, non come adesso che gran parte del cambiamento è avvenuto in poche decine di anni, praticamente dagli anni '60 del secolo scorso, con il boom economico.
Va bene, ma parlare di estinzione mi sembra esagerato!
Purtroppo ci sono delle informazioni che io sono riuscito a collegare fra di loro e che invece, per interesse o per non creare panico o per ignoranza, non vengono collegate né messe in evidenza. Si tratta di vari fenomeni naturali autoinnescanti ed autoalimentanti, praticamente dei circoli viziosi che amplificano gli effetti del riscaldamento globale e a un certo punto diventa impossibile arrestarli. Se fai una palla di neve e cominci a rotolarla sulla neve caduta vedrai che si ingrossa sempre di più. Se poi la metti in una ripida discesa comincerà a rotolare da sola ed a un certo punto diventerà così pesante che non la potrai più fermare. Diventerà una valanga che distruggerà tutto quello che incontra! Per via di questi fenomeni di retroazione i cambiamenti climatici stanno accelerando e quindi tutto avverrà prima del previsto e con maggiore intensità. Si parla di un aumento della temperatura globale di due o tre gradi entro la fine del secolo ma per i motivi a cui ho accennato molto probabilmente seguirà lo scenario peggiore che è quello di 6 gradi. Un aumento della temperatura media globale di 6 gradi porterebbe a un'estinzione di massa come quella avvenuta 250 milioni di anni fa con la quale sparì il 95% degli esseri viventi e quindi oggi sarebbe incluso anche l'Uomo! La riprova di questa accelerazione ce la danno le notizie che appaiono spesso sui giornali di record di temperatura o di scioglimento dei ghiacci più importanti e precoci del previsto. Ad esempio recentemente è stato rilevato che in antartide (polo sud) è scomparsa una superficie ghiacciata grande quanto l'Argentina e non si aspettavano che accadesse così presto e in queste proporzioni.
Ma quali sarebbero questi fenomeni autoalimentanti?
1. Partiamo con un esempio relativo ai ghiacci. Sai benissimo che la neve e i ghiacci sono bianchi e quindi hanno un alto potere riflettente e assorbono meno i raggi infrarossi che sono quelli che fanno scaldare la Terra. Se neve o ghiaccio si sciolgono e rimane scoperta la superficie della terra o del mare che sono più scure, allora irraggiano molto di più calore in atmosfera. Avrai notato anche tu che le superfici molto scure si riscaldano molto di più quando sono esposte al sole. Con l'aumento della temperatura si scioglie ancora più ghiaccio e di conseguenza aumenta ancora la temperatura e questo ciclo si ripete in continuazione, autoalimentandosi.
2. Lo stesso accade con il permafrost, una superficie che di solito è perennemente ghiacciata che si trova principalmente in Siberia e in Alaska e rappresenta il 24% della superficie dell'emisfero nord. Con l'aumento delle temperature il terreno non solo diventa più scuro, ma libera anche CO2 e metano che è un gas serra oltre 20 volte più potente della CO2.
3. Poi ci sono gli oceani che assorbono il 90% del calore dovuto al riscaldamento globale e quindi continuano a scaldarsi. La CO2 è meno solubile nell’acqua più calda e tende ad essere rilasciata nell’aria, contribuendo all'incremento della CO2 globale e innescando così un circolo vizioso.
4. Gli oceani assorbono un quarto di tutta la CO2 rilasciata ogni anno nell'atmosfera. A contatto con l’acqua reagisce chimicamente, portando alla formazione di acido carbonico con l’effetto negativo di ridurre la capacità dell’oceano di immagazzinare CO2. L'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera causa un ancor minore assorbimento e così via.
5. Sempre per quanto riguarda gli oceani, si sta verificando una riduzione della loro salinità dovuta all’apporto di acqua dolce dallo scioglimento dei ghiacci che ne sta ulteriormente diminuendo la capacità di assorbimento di CO2. Tutto ciò alimenta notevolmente il meccanismo di retroazione.
6. Un problema sconosciuto ai più è quello dello scioglimento degli idrati di metano nei fondali oceanici. Uno dei maggiori serbatoi di metano del pianeta è costituito dagli idrati di metano. Sono dei composti a gabbia, ossia reticoli di molecole di acqua ghiacciata che inglobano al loro interno del metano, che si creano in condizioni di elevate pressioni e basse temperature. Di solito si trovano quindi in fondo al mare dove l’acqua è molto fredda e la pressione, a causa della profondità molto elevata. Con l’aumento della temperatura i ghiacci si possono sciogliere e dare quindi via libera al metano che risalirebbe in superficie per passare poi in atmosfera. Va sottolineato nuovamente che il metano è un potente gas serra il cui effetto, in termini di riscaldamento dell'atmosfera, è dalle 20 alle 30 volte superiore a quello della CO2! La fuoriuscita del metano dagli idrati può quindi creare un innalzamento pericoloso dell’effetto serra. Questo porterebbe ad ulteriori aumenti di temperatura e dunque al possibile rilascio di altri idrati, con liberazione di altro metano, e così via. A ottobre 2020 gli scienziati del team internazionale a bordo della nave da ricerca russa R/V Akademik Keldysh hanno trovato prove per cui i depositi di metano congelati nell’Oceano Artico hanno iniziato ad aprirsi. Anche in questo caso, più che aumenterà la temperatura degli oceani e più velocemente si scioglieranno gli idrati, rilasciando quantità sempre maggiori di metano che andranno ad alimentare il circolo vizioso e a far aumentare la temperatura media globale.
7. Un altro notevole contributo al riscaldamento globale viene dall'aumento del vapore acqueo in atmosfera che è ritenuto il gas serra per eccellenza. I gas serra sono responsabili, come ben sappiamo, del riscaldamento globale attraverso il trattenimento della radiazione termica terrestre. Questo meccanismo accresce anche l'accumulo di vapore acqueo atmosferico quindi, più vapore c'è più alta è l'umidità, il che provoca ancora più calore innescando un ciclo vizioso nel processo di riscaldamento.
8. Pensa poi ai vasti incendi che si sono verificati negli ultimi anni. Le condizioni che causano gli incendi sono amplificate dal caldo torrido e dalla conseguente siccità dovuta al riscaldamento globale che, a sua volta, è incrementato dagli incendi, che non solo hanno immesso una quantità enorme di CO2 in atmosfera, ma è stata anche sottratta una sostanziosa fetta di capacità di assorbirla che sarà impossibile rimpiazzare in breve tempo. Ciò ha comportato un ulteriore aumento di questo gas serra contribuendo così ad una accelerazione dell’aumento della temperatura globale e di conseguenza sul numero e gravità degli incendi, in un ciclo che si ripete ogni anno.
9. Infine uno studio ha evidenziato come le foglie degli alberi stiano diventando più spesse in relazione all'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'aria e ciò altera in parte la capacità di catturare CO2, sequestrando così meno carbonio atmosferico.
Come vedi sono ben nove diversi fenomeni e potrebbero essercene altri che non sono ancora stati scoperti o che io non conosco.
Però se la temperatura aumenta di 6 gradi non mi sembra un gran problema, risparmieremo sul riscaldamento, potremo andare al mare anche fuori stagione e coltivare le banane anche in Italia!
Purtroppo non è affatto così. Ogni grado in più della temperatura media globale mette in agitazione la nostra atmosfera e stravolge completamente il clima. Pensa ad una pentola piena d'acqua messa sul fuoco. All'inizio l'acqua è immobile poi man mano che si scalda si formano delle bollicine e comincia lentamente a muoversi. Quando si avvicina a 100 gradi che è il punto di ebollizione, si formano bolle sempre più grandi e si agita sempre di più. A 100 gradi è tutto un ribollire e se la pentola non è abbastanza alta l'acqua trabocca. Quando l'atmosfera si surriscalda fa la stessa cosa, aumenta l'energia ed i fenomeni, che diventano sempre più frequenti e violenti mano a mano che la temperatura sale. Inoltre si forma molto più vapore in atmosfera che ricade con piogge torrenziali. Questa si chiama "estremizzazione dei fenomeni atmosferici" e comporta inondazioni, uragani, grandinate eccezionali ma anche temperature record, incendi, siccità prolungata o freddo estremo. Queste catastrofi naturali non colpiscono però in modo omogeneo. In un continente si può verificare una siccità estrema mentre in un altro possono verificarsi piogge intense, inondazioni o uragani.
Però, come mi dicevi, non accadrà così presto, quindi perché mi devo preoccupare o fare dei sacrifici?
Certamente, per arrivare all'estinzione dovuta ai cambiamenti climatici ci vogliono ancora molti anni, però nel frattempo si verificheranno sempre più catastrofi, più sofferenze, più morti e enormi problemi sociali dovuti alla migrazione di massa dalle zone diventate invivibili per il caldo e la siccità o per l'aumento del livello dei mari a causa dello scioglimento dei ghiacci. Come gestiremo la migrazione di centinaia di milioni di persone quando siamo già in difficoltà per poche migliaia? Cosa faranno i più poveri quando i prezzi degli alimenti andranno alle stelle? E quando poi non ci sarà a sufficienza cibo e acqua per tutti? Si dice che con i cambiamenti climatici bisognerà conviverci mettendo in atto tutti i provvedimenti possibili per la resilienza. Per ora è possibile, almeno finché la temperatura media globale rimane sotto i due gradi celsius, ma quando aumenterà ulteriormente e i fenomeni diventeranno sempre più estremi, come potremo conviverci?
Ho capito, mi sembra che sia un problema molto serio. Non è stato fatto niente per risolverlo?
Sono più di 30 anni chè è stato lanciato il primo grido di allarme da parte degli scienziati. Nel 1990 fu redatto il primo rapporto IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) seguito da altri allarmanti rapporti a cadenza quinquennale. Nel 1992 la Union of Concerned Scientists pubblica il primo «avvertimento degli scienziati del mondo all’Umanità» sottoscritto da più di 1400 scienziati, fra i quali anche molti premi Nobel. Il documento dichiarava che le attività umane stavano distruggendo gli ecosistemi, conducendo l'umanità stessa verso una crisi globale senza precedenti. Nel 2015 viene pubblicata l’Enciclica «Laudato Sì» di Papa Francesco che predica il rispetto dell’ambiente. Nel 2017 oltre 15.000 scienziati di 184 paesi firmano un secondo avvertimento: “siamo prossimi a compiere un danno irreversibile al pianeta Terra”. Nel 2019 c'è stato il primo sciopero mondiale di Fridays for Future. A Ottobre 2023 Papa Francesco ha pubblicato l’Esortazione Apostolica «Laudate Deum» sui cambiamenti climatici (puoi leggerla cliccando QUI. Nonostante tutti questi avvertimenti i governanti di tutto il mondo hanno fatto ben poco. Si sono susseguite ben 28 conferenze COP (Conference of Parties, la riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici) ma i progressi fatti sono stati ben pochi. Tante dichiarazioni di intento non rispettate e tanti impegni ma non vincolanti. Questo non agire e continuare con il "business as usual", cioè tutto come prima, equivale in pratica a soffiare sul fuoco, quindi ad allargare l'incendio e farlo andare più veloce.
Mi sembra assurdo che dopo tutti questi avvertimenti non si sia fatto tutto il necessario con la massima urgenza.
I politici, purtroppo, si preoccupano di prendere più voti possibile alle prossime elezioni, non a ciò che potrebbe accadere fra 20 anni. Non fanno altro che parlare di PIL e di crescita che ogni anno dovrebbe aumentare, senza tenere conto che la crescita non può essere infinita perché le risorse non sono infinite e la crescita infinita è caratteristica dei tumori. Come ha giustamente affermato Albert Einstein, non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato. La politica non è capace di prendere provvedimenti drastici, efficaci e tempestivi. Non possiamo quindi affidare ai politici, che ci hanno portato fino a questo punto, il compito di contrastare i cambiamenti climatici.
Allora cosa si deve fare?
Prima di tutto un problema globale va affrontato a livello globale. Occorre una rivoluzione dal basso che costringa i governi a raggiungere la pace in tutto il mondo e istituire un’autorità mondiale composta non da politici ma da scienziati, tecnici e saggi che possa pianificare ma anche imporre sanzionando pesantemente le nazioni che non rispettano quanto stabilito da questo ente.
Di cose da fare per contrastare l’effetto serra che può mettere in atto la politica ce ne sono tante, invece si insiste molto su tutto ciò che fa business, come, ad esempio, le auto elettriche quando sappiamo benissimo che non si evitano le emissioni al 100% ma solo al 30% perché il restante 70% viene prodotto con combustibili fossili, senza parlare del problema di scarsità di alcuni materiali e di quello del riciclaggio delle batterie.
Questa è una lista non esaustiva e sintetica di ciò che si dovrebbe fare:
• Ridurre i consumi
• Attuare una politica di controllo delle nascite
• Trasformare gli allevamenti intensivi in estensivi
• Piantare mille miliardi di alberi
• Prevenire gli incendi e investire nei mezzi antincendio
• Introduzione del reato ambientale
• Incentivare i sistemi di trasporto non inquinanti
• Rendere gratuiti e sviluppare i trasporti pubblici
• Acquistare prodotti locali e praticare una agricoltura sostenibile
• Aumentare l’efficienza energetica in tutti i campi
• Applicare la Carbon Tax
• Dare incentivi alle rinnovabili e toglierli alle fossili
• Recuperare e riciclare il più possibile
• Ridurre la cementificazione
• Riconvertire gli eserciti in genio civile
• Contingentare le ore di volo per diporto
• Attuare una politica dei prezzi dei carburanti
• Regolamentare le criptovalute
• Redistribuzione della ricchezza
Spiegare in dettaglio ogni voce sarebbe troppo lungo. Se ti interessa puoi scaricare gratuitamente il libro "Come evitare l'estinzione (e rendere il mondo migliore), che tratta estesamente ogni singolo punto, cliccando QUI.
Solo con una rivoluzione dal basso e l’unione di tutti i popoli saremo in grado di combattere i nostri nemici comuni: la possibilità di un conflitto nucleare e i cambiamenti climatici. Non sarà facile ma è l’unica strada per garantire un futuro per noi e per le prossime generazioni.
E individualmente cosa possiamo fare?
Per prima cosa aderire a questo movimento pacifista e ambientalista. Puoi partecipare a più livelli come riportato alla voce "Partecipa" del menu a inizio pagina. Poi altre cose che possiamo fare da subito sono:
1. Consumare meno carne rossa Gli allevamenti intensivi sono una delle principali cause del Riscaldamento Globale. Oltretutto, ridurre il consumo di carne, soprattutto quella rossa fa bene anche alla salute. É scientificamente provato che la vera dieta mediterranea (pochissima carne rossa e molta frutta, verdura, legumi, pasta) allontana le malattie ed allunga la vita.
2. Ripiantare alberi Se hai un giardino, un orto, un pezzo di terra piantaci degli alberi, siepi o cespugli. Fai pressione sul tuo comune affinché pianti molti più alberi nelle zone erbose o incolte. Gli alberi assorbono tantissima CO2, specialmente quelli più grandi.
3. Installare pannelli solari Se hai alcune migliaia di Euro da investire, installare dei pannelli fotovoltaici e termici sul tetto ti renderà molto più che tenere i soldi in banca. Inoltre, col fotovoltaico, nel caso di più elettrodomestici energivori in funzione, non salterà il limitatore, se c’è il sole.
4. Andare di più a piedi ed in bici Farà bene alla tua salute, al tuo portafoglio e all’ambiente.
Prendere meno l’aereo e più spesso il treno. Viaggia in auto solo se indispensabile.
5. Recuperare e riciclare il più possibile Segui la regola delle “4 Erre”: ridurre, riciclare, riutilizzare, riparare. Se hai oggetti che non usi più, invece di buttarli rivendili online o ai mercatini.
All'inizio della nostra conversazione mi hai parlato anche dei pericoli di una guerra nucleare o del sopravvento di un'intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda la possibilità di una guerra nucleare, finora ha funzionato il deterrente della distruzione reciproca e dell' "inverno nucleare", cioè della nube che si formerebbe intorno al mondo se venissero lanciate qualche centinaio di bombe atomiche che impedirebbe alla luce del sole di penetrare l'atmosfera per molti anni. Morirebbe quindi tutta la vegetazione e di conseguenza gli erbivori e poi i carnivori e infine l'Uomo. Chi riuscisse a ripararsi in un rifugio atomico ben attrezzato e rifornito potrebbe sopravvivere anche 10 o 15 anni restando chiuso dentro ma prima o poi dovrebbe uscire e cosa troverebbe? Un mondo radioattivo e sterile. La fine sarebbe solo rinviata. Purtroppo le armi atomiche sono in mano a dittatori pazzoidi come Kim-Yong-Un in Corea del Nord e a Putin in guerra con l'Ucraina, a Pakistan e India sempre in conflitto fra loro, a Israele in conflitto con i palestinesi, alla Cina che vuole riprendersi Taiwan mentre gli USA si oppongono. Nessuno ci garantisce che prima o poi a qualcuno di questi soggetti la situazione scappi di mano o che l'escalation di un conflitto costringa all'uso delle armi nucleari. Sono convinto che se si facesse un referendum in tutto il mondo su chi vuole la guerra il 99,99% risponderebbe NO. Sarebbe favorevole solo chi ha un interesse e non rischia niente e una parte di quelli pieni di odio perché sono già in guerra. Allora perché si fanno le guerre? Perché non ci ribelliamo a quello 0,01% per non perire tutti a causa del possibile scoppio di una guerra nucleare? Perché non viene bloccata la produzione di armi e non vengono trasformate a scopi civili le industrie che le producono? Un passo avanti per raggiungere una pace globale sarebbe quello di una riforma dell'ONU: eliminare il sisitema dei veti e dargli maggiori poteri.
Un altro rischio di estinzione potrebbe essere quello dovuto ad una Intelligenza Artificiale che sfuggisse di mano e prendesse il sopravvento sull’Uomo sviluppando una volontà tutta sua. Come ha detto Stephen Hawking, potrebbe essere un bene o un male. Nel primo caso l'I.A. potrebbe trovare soluzioni tecnologiche per risolvere il problema dei cambiamenti climatici ma costringendoci allo stesso tempo a modificare i nostri comportamenti errati.
Nel secondo, potrebbe anche relegarci al ruolo di una razza inferiore e considerarci come noi consideriamo gli animali: come dei cagnolini da accudire ma da tenere al guinzaglio.
Oppure potrebbe considerarci come il cancro della Terra, perché stiamo sfruttando selvaggiamente le sue risorse senza renderci conto che non sono infinite, la stiamo inquinando tanto da provocare una sesta estinzione di massa o, peggio ancora, rischiamo di distruggerla con una guerra atomica. Potrebbe quindi decidere di eliminarci del tutto, così come noi asportiamo gli organi o i tessuti tumorali. In questo caso non possiamo fare altro che vigilare e mettere dei paletti ben solidi alle intelligenze artificiali che verranno create in futuro.
A proposito di intelligenza artificiale, perché ti renda conto a che punto siamo su questo tema riporto una conversazione avuta con CHAT GPT4, l'ultima versione del programma di intelligenza artificiale più avanzato. Ho fatto questa domanda: che conseguenze avremo se la temperatura media globale aumentasse di 5 gradi? Questa è la risposta:
Chat GPT 4
Un aumento della temperatura media globale di 5 gradi Celsius avrebbe conseguenze catastrofiche per il nostro pianeta. Si tratta di un aumento significativamente superiore rispetto all'obiettivo stabilito nell'Accordo di Parigi, che mira a limitare l'aumento della temperatura a ben al di sotto dei 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Ecco alcune delle conseguenze che potrebbero verificarsi con un aumento di temperatura così drammatico:
• Innalzamento del livello del mare: con un aumento di temperatura di 5 gradi, si prevede un notevole scioglimento dei ghiacci polari e dei ghiacciai montani, portando a un innalzamento significativo del livello del mare. Le aree costiere sarebbero gravemente colpite da inondazioni costiere più frequenti e intense.
• Eventi climatici estremi: aumenterebbe la frequenza e l'intensità di eventi climatici estremi come tempeste, uragani, inondazioni e siccità. Ciò avrebbe gravi conseguenze per l'agricoltura, la sicurezza alimentare e le infrastrutture.
• Perdita di biodiversità: l'incremento delle temperature minaccerebbe molte specie animali e vegetali, portando a una maggiore estinzione e alterando gli ecosistemi terrestri e marini.
• Scarsità di risorse idriche: l'aumento delle temperature potrebbe portare a una maggiore evaporazione dell'acqua e a una diminuzione delle risorse idriche disponibili per uso umano e agricolo, causando problemi di approvvigionamento idrico.
• Impatti sulla salute umana: le temperature più elevate aumenterebbero il rischio per la salute umana, causando più ondate di calore letali e aumentando la diffusione di malattie trasmesse da vettori come la malaria.
• Instabilità geopolitica: la scarsità di risorse e i conflitti legati ai cambiamenti climatici potrebbero causare tensioni e instabilità geopolitiche in varie regioni del mondo.
• Perdite economiche: gli impatti su infrastrutture, agricoltura, settori economici chiave e costi di adattamento potrebbero tradursi in perdite economiche enormi.
In sintesi, un aumento della temperatura globale di 5 gradi Celsius avrebbe conseguenze devastanti per l'ambiente, la società e l'economia. Questo sottolinea l'importanza critica di adottare misure decisive per limitare il cambiamento climatico e limitare l'aumento della temperatura globale a livelli più accettabili.
Purtroppo, presi dai problemi quotidiani non vediamo o non vogliamo vedere il baratro dove stiamo per precipitare. Come sul Titanic dove l'orchestra continuava a suonare mentre la nave affondava, anche noi facciamo finta di niente. Intanto i problemi si complicano e il nostro futuro diventa più fosco.
Perché solo pochi si ribellano? Perché lasciamo che la ricchezza e quindi anche il potere si accumuli nelle mani di pochissimi individui al mondo che decidono le sorti di miliardi di persone solo in base al proprio profitto e arricchimento personale? Perché non si vuole capire che la crescita non può essere infinita e che questo tipo di crescita è peculiare dei tumori che poi portano alla morte dell’individuo? E inoltre, che le risorse non sono illimitate e che di Terra ne abbiamo una sola? Che invece di investire in armamenti e scatenare guerre tutti gli stati del mondo dovrebbero unirsi per una lotta comune al vero nemico che è quello del riscaldamento globale?
Forse per l’indifferenza e l’immobilismo della politica il cui orizzonte è limitato alle prossime elezioni e non riesce ad affrontare tematiche a lungo termine? Forse per gli egoismi individuali e la resistenza ai cambiamenti della stragrande maggioranza della gente? Forse per gli interessi nazionali anteposti a quelli dell’ambiente? Probabilmente un po’ di tutto ciò, ma anche perché non sono pericoli avvertiti come immediati.
E poi un'altra riflessione: i multimiliardari e i politici non hanno anche loro figli e nipoti? Non pensano al loro bene?
Se vogliamo veramente bene ai nostri figli e nipoti dobbiamo TUTTI darci una mossa e fare ciò che è necessario per non lasciargli in eredità un mondo invivibile. Come recitano due famosi proverbi popolari, non chiudiamo la stalla quando sono scappati i buoi e non piangiamo sul latte versato! Non agire ora comporterà molti più costi e sacrifici.
L'obiettivo del movimento è prima di tutto di sensibilizzare e far prendere coscienza con tutti i mezzi divulgativi a disposizione a tutta la popolazione mondiale e in particolare agli studenti più maturi su quali sono i reali rischi a cui stiamo andando incontro, invitando tutti quanti a prendere parte all'iniziativa in modo da costringere i governi con scioperi ad oltranza, azioni non violente e con l'avvio di cause climatiche a mettere in atto i punti elencati in precedenza, che comunque non sono definitivi ed esaustivi e possono essere ampliati o modificati in seguito secondo il parere di esperti. Non bisogna limitarsi a protestare e invocare che i governi "facciano qualcosa" come avvenuto finora, ma occorre invece indicare puntualmente cosa si deve fare e pretendere che venga fatto.
Aderisci anche tu al movimento, puoi farlo a vari livelli, a partire dal meno impegnativo che è solo una semplice iscrizione, fino a collaborare attivamente al progetto. VAI ALLA PAGINA DI ADESIONE